Attenzione alla videosorveglianza. Vale anche per i Comuni.
Il tema della videosorveglianza viene, purtroppo, spesso affrontato con superficialità e, infatti, rappresenta una delle più diffuse cause di ammonimenti e sanzionamenti da parte del Garante della privacy.
A quanto pare neanche i comuni italiani vengono risparmiati, dato che, recentemente, è stato sanzionato un Comune siciliano per aver gestito in modo non conforme il processo di riprese video, finalizzato ad assicurare il corretto conferimento dei rifiuti differenziati. Non fraintendiamo, la finalità è assolutamente lecita, ma, come tutti i trattamenti di dati, è necessario seguire alcune regole.
La prima, ed è la più intuitiva, riguarda la «trasparenza», quindi l’informazione al pubblico del trattamento in atto. Nel caso della videosorveglianza, oltre all’informativa tradizionale è previsto un cartello che deve essere redatto secondo le linee guida del Garante. Nel caso specifico, era presente solo un piccolo e poco visibile avviso di presenza delle telecamere. Il trattamento, dopo aver effettuato un’analisi d’impatto (DPIA, art. 35 del Gdpr) doveva essere riportato nel registro dei trattamenti (art. 30 del Gdpr). Inoltre, se, come in questo caso, vengono coinvolti dei soggetti esterni, come le società incaricate della manutenzione e della visualizzazione delle riprese, è necessario nominarli «responsabili esterni del trattamento». Nel caso in questione, tali soggetti (due imprese di manutenzione), non essendo stati nominati responsabili, si sono ritrovati a trattare in modo illecito i dati rilevati dalle telecamere.
Per i sopraesposti motivi, sono state irrogate le seguenti sanzioni: 45 mila euro al Comune; 10 mila euro a una delle due società e 5 mila all’altra per essere stata nominata in ritardo. La procedura di verifica è scattata a causa di un cittadino che ha segnalato di essere stato multato per l’errato conferimento dei rifiuti e che non era al corrente delle riprese video.
Come sempre, i provvedimenti del Garante ci servono come spunto per mettere in atto quelle attività necessarie ad evitare problemi con gli organi ispettivi.
Daniele Umberto Spano – Ceo Kruzer